Progetti di ricerca

Dalla protezione alla promozione delle persone vulnerabili: l’amministrazione di sostegno come risorsa nei contesti di cura?

Ambito disciplinare Macroarea 3

Area scientifica Area 14 - Scienze giuridiche

Tipologia finanziamento PROGETTI DI RICERCA DI ATENEO (Finanziamenti di Ateneo)

Stato progetto Concluso (archiviato)

Data avvio: 16 February 2015

Data termine: 28 February 2017

Importo: 29.001,00 Euro

Abstract:

La riforma introdotta con la l. n. 6/2004 ha segnato il passaggio dal sistema tradizionale dell'"incapacitazione" delle persone prive in tutto o in parte di autonomia a nuovi strumenti giuridici volti a "tutelare, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell'espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente" (così espressamente l'art. 1 della l. n. 6/2004). Un tale disegno si pone in piena aderenza con alcune istanze sociali e conseguenti mutamenti giuridici, che emergono a livello internazionale ed europeo.
L'istituto dell'amministrazione di sostegno, a dispetto di alcune iniziali ritrosie, si è sviluppato nella prassi anche per la soluzione dei più svariati problemi legati ai diversi contesti della "cura" della persona. Soprattutto in questi ambiti, meno tradizionali per l'intervento di tutela privatistica della persona, si avvertono alcune difficoltà da parte degli interpreti, dei potenziali beneficiari, e di chi si trova quotidianamente a dover dare attuazione all'istituto.
A circa dieci anni dall'entrata in vigore della riforma, il Progetto si propone di coniugare la riflessione scientifica sull'analisi dei bisogni e sulle possibilità offerte degli attuali strumenti giuridici di tutela della persona con un approccio più operativo che promuova un'adeguata applicazione dell'istituto dell'amministrazione di sostegno, centrata sui bisogni ed aspirazioni del beneficiario.
L'idea di partenza è che tale istituto sia potenzialmente una risorsa per lo sviluppo di più complessivi progetti di sostegno socio-sanitario delle persone che si trovino in diverse condizioni di vulnerabilità. Ciò richiede un cambiamento culturale e giuridico, che parzialmente è già in atto. A partire da una prima ricognizione della letteratura e delle prassi operative sviluppatesi nel nostro Paese, sembra, infatti, che tra le condizioni per un'adeguata applicazione vi sia il rafforzamento dei diversi contesti istituzionali, nonché la creazione di una rete tra istituzioni e servizi. Altro aspetto cruciale sembra quello della circolazione tanto delle prassi adottate dai diversi uffici giudiziari, quanto dei possibili percorsi e procedure per arrivare a definire "progetti di sostegno" adeguati ai singoli casi. Ciò permetterebbe di individuare procedure condivise, differenziate per contesti e bisogni dei potenziali beneficiari della misura. In questo senso, sembra rilevante una riflessione che parta dalla dimensione regionale per integrare l'analisi di problemi e risorse che ruotano attorno ai singoli Tribunali, con una dimensione nazionale, europea ed internazionale.
A tal fine il gruppo di ricerca si compone di un livello "accademico" (costituito dai tre dipartimenti interessati: quello di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali, quello di Medicina molecolare e quello di Neuroscienze), di un livello più "operativo" (con il coinvolgimento di magistrati impegnati in diverse realtà territoriali e di professionisti socio-sanitari collegati a diversi contesti istituzionali) e di uno "istituzionale" (con il coinvolgimento del Comitato regionale di Bioetica, del mondo dell'associazionismo e della cooperazione, oltreché delle istituzioni socio-sanitarie locali).
Il progetto si propone di: 1- individuare le potenzialità di applicazione dell'istituto e le attuali difficoltà con riferimento ad alcuni selezionati contesti clinico-assistenziali; 2- elaborare procedure condivise con le istituzioni coinvolte, tese a valorizzare il ricorso all'istituto nei diversi ambiti individuati; 3- promuovere un osservatorio regionale per il monitoraggio dell'applicazione dell'istituto e la comparazione con esperienze di altre realtà (regionali ed europee) al fine di i) valorizzare le prassi virtuose in una prospettiva di diritto vigente, e ii) di individuare eventuali aspetti critici dell'attuale normativa nella prospettiva di una sua modifica.

Obiettivi:

La ricerca si propone di raggiungere i seguenti tre principali obiettivi: i) individuare le potenzialità di applicazione dell’istituto dell’amministrazione di sostegno e le attuali difficoltà con riferimento ad alcuni selezionati contesti clinico-assistenziali; ii) elaborare procedure condivise con le istituzioni coinvolte, volte a valorizzare il ricorso all’istituto nei contesti individuati; iii) avviare un osservatorio regionale per il monitoraggio sull’applicazione dell’istituto e la comparazione con esperienze di altre realtà (regionali ed europee). A tal fine il progetto è diviso in 2 fasi, che corrispondono ai 2 anni di durata del progetto. Fase I (1° anno) La I fase del Progetto sarà dedicata a) a selezionare i contesti clinico-assistenziali rilevanti e b) ad individuare opportunità e criticità di applicazione dell’amministrazione di sostegno. In questa fase i componenti dei Dipartimenti di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali, di Medicina molecolare e di Neuroscienze avranno un ruolo propulsivo in una prima ricognizione dei problemi di interpretazione giuridica che nascono con la riforma del 2004. Sarà essenziale un’indagine parallela e quanto più possibile integrata tra l’approfondimento giusprivatistico, l’analisi della casistica giudiziaria e medico-legale e le competenze psichiatriche e neurologiche. In parallelo, i partecipanti coinvolti a livello “operativo” ed “istituzionale” contribuiranno ad una prima mappatura dei bisogni emergenti nelle diverse aree di intervento socio-sanitario e dei relativi problemi organizzativi. Sarà compito del coordinatore, coadiuvato dall’assegnista e dai dottorandi coinvolti, integrare i risultati di questa prima fase ricognitiva. Il Dipartimento di Scienze giuridiche, politiche e studi internazionali, in particolare, organizzerà due Seminari interni, uno all’inizio ed uno alla fine del primo anno, volti ad elaborare una griglia di lavoro attraverso la quale poter incrociare le variabili normative e decisionali essenziali nell’attivazione dell’amministrazione di sostegno. Al termine del primo anno saranno individuati, anche attraverso l’ausilio della griglia di lavoro e dei Seminari suddetti, alcuni contesti maggiormente critici sul piano dei bisogni e delle difficoltà nella risposta attraverso l’amministrazione di sostegno su cui si concentrerà la seconda fase del Progetto. Fase II (2° anno) La II fase del Progetto sarà dedicata a) ad elaborare procedure condivise con le istituzioni coinvolte, volte a valorizzare il ricorso all’istituto nei contesti individuati e b) ad avviare un osservatorio regionale per il monitoraggio sull’applicazione dell’istituto e la comparazione con esperienze di altre realtà (regionali ed europee). Rispetto all’obiettivo sub a), i medici-legali clinici coinvolti avranno un ruolo propulsivo, a partire dalla valorizzazione dell’attività di consulenza già svolta per alcune aziende sanitarie pubbliche nella elaborazione e formalizzazione di procedure efficaci e rispettose delle previsioni normative. Pure in questa fase sarà essenziale il coordinamento tra le competenze medico-legali, quelle giuridiche e quelle psichiatriche e neurologiche. Assumerà rilievo cruciale, inoltre, il confronto con il livello operativo e quello istituzionale che potrà avvenire grazie ai partecipanti “esterni” all’ambito universitario, coinvolti nel progetto. Il Dipartimento di medicina molecolare organizzerà un primo Seminario interno, eventualmente allargato ad altri attori che si riterrà utile coinvolgere, per avviare il lavoro negli ambiti già individuati al termine del 1° anno. Si organizzeranno inoltre incontri in diversi contesti territoriali e di cura per confrontarsi sulle procedure individuate nell’ambito del Gruppo di ricerca, con un’attenzione al coinvolgimento di tutte le istituzioni interessate all’attuazione della misura. Rispetto all’obiettivo sub b), sarà essenziale il contributo propulsivo dei partecipanti coinvolti per la loro esperienza istituzionale sia nella fase di raccolta dei problemi operativi e dei materiali da comparare e da far circolare, che sarà coordinata dal Dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e studi internazionali, che nella fase propositiva rispetto alle possibilità di un tale osservatorio e delle opportune modalità pratiche di realizzazione, coordinata dal Dipartimento di medicina molecolare, sempre nella necessaria interazione tra tutte le competenze coinvolte nel Progetto. Al termine del Progetto sarà organizzato un Convegno volto a dare la più ampia pubblicità al lavoro svolto ed a convalidare i risultati raggiunti, soprattutto nell’ottica di avviare l’osservatorio regionale di cui sopra e di proseguire il percorso iniziato nelle forme che nel frattempo saranno individuate, anche eventualmente allargando il campo e la prospettiva di indagine.

Contatti:

mariassunta.piccinni@unipd.it

Note:

Bando PRAT anno 2014

 

Assegnista di ricerca nell'ambito del progetto: Cristina Pardini